Notizie e Cronaca

Airbnb sotto accusa per l'overtourism

Airbnb è il problema dell'overtourism? Il CEO risponde: “Siamo un capro espiatorio comodo”

Jun 9, 2025

|

5

min read

Nel pieno delle tensioni estive sull’overtourism in Europa, il CEO di Airbnb, Brian Chesky, è intervenuto pubblicamente per difendere la sua azienda. Sotto accusa per l’aumento dei costi degli affitti e per la trasformazione di interi quartieri in zone a uso esclusivo dei turisti, Airbnb è finita al centro del dibattito politico e sociale in molte città.

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Il contesto: proteste in Europa
Nel giugno 2025 si registra un’ondata di proteste urbane in città ad alta densità turistica:

Barcellona
ha superato le 10.000 licenze turistiche attive.

Lisbona
quasi il 20% del centro storico è ora adibito a short-term rental.

Venezia
ha introdotto da aprile un ticket d’ingresso nei weekend, anche per rispondere alla pressione turistica legata agli alloggi brevi.

Il contesto: proteste in Europa
Nel giugno 2025 si registra un’ondata di proteste urbane in città ad alta densità turistica:

Barcellona
ha superato le 10.000 licenze turistiche attive.

Lisbona
quasi il 20% del centro storico è ora adibito a short-term rental.

Venezia
ha introdotto da aprile un ticket d’ingresso nei weekend, anche per rispondere alla pressione turistica legata agli alloggi brevi.

La risposta del CEO di Airbnb
In una recente intervista a Business Insider, Chesky ha dichiarato:



"Non possiamo essere gli unici responsabili. Non si costruiscono abbastanza case da decenni. Le città ci usano come capro espiatorio per problemi che vanno molto oltre il turismo."

Secondo lui, la colpa della crisi abitativa non sarebbe da attribuire unicamente ad Airbnb, ma a una scarsa pianificazione urbanistica, mancanza di edilizia pubblica e politiche obsolete in molte città europee.

La risposta del CEO di Airbnb
In una recente intervista a Business Insider, Chesky ha dichiarato:



"Non possiamo essere gli unici responsabili. Non si costruiscono abbastanza case da decenni. Le città ci usano come capro espiatorio per problemi che vanno molto oltre il turismo."

Secondo lui, la colpa della crisi abitativa non sarebbe da attribuire unicamente ad Airbnb, ma a una scarsa pianificazione urbanistica, mancanza di edilizia pubblica e politiche obsolete in molte città europee.

I dati:
Airbnb pesa, ma non è tutto
Uno studio dell’Università di Utrecht pubblicato nel 2024 mostra che in città come Lisbona o Firenze:



Gli affitti brevi incidono per il 10–15% del patrimonio immobiliare centrale

Ma la domanda interna
(studenti, lavoratori nomadi e digitali)
ha avuto una crescita del 25% post‑pandemia.

In molte città, inoltre, solo il 5% degli host gestisce oltre il 40% degli annunci, indicando che non si tratta di piccoli affitti saltuari, ma spesso di investimenti speculativi strutturati.

Le reazioni politiche
In molte città si fa strada l’idea di un modello “misto”: limitare Airbnb nel centro e favorirlo in periferia o in zone turistiche ben definite.

Barcellona
ha bloccato nuove licenze turistiche dal 2024.

Lisbona
ha previsto un fondo per riconvertire appartamenti turistici in alloggi sociali.

Berlino
impone tetto massimo di giorni all’anno per gli affitti brevi.

Le reazioni politiche
In molte città si fa strada l’idea di un modello “misto”: limitare Airbnb nel centro e favorirlo in periferia o in zone turistiche ben definite.

Barcellona
ha bloccato nuove licenze turistiche dal 2024.

Lisbona
ha previsto un fondo per riconvertire appartamenti turistici in alloggi sociali.

Berlino
impone tetto massimo di giorni all’anno per gli affitti brevi.

Soluzioni e scenari futuri
Brian Chesky non si è detto contrario alle regolamentazioni:



"Siamo favorevoli a limiti ragionevoli. Non vogliamo sostituire la residenza, vogliamo integrarla."

Soluzioni e scenari futuri
Brian Chesky non si è detto contrario alle regolamentazioni:



"Siamo favorevoli a limiti ragionevoli. Non vogliamo sostituire la residenza, vogliamo integrarla."

Conclusioni
Il dibattito è aperto e cruciale: il turismo urbano è destinato a crescere,
ma senza una gestione sostenibile, l’identità delle città rischia di andare perduta.
Airbnb non è il solo problema, ma fa parte di un sistema che va ripensato.

La sfida?
Rendere le città vivibili per chi ci abita e accoglienti per chi le visita.

Conclusioni

Il dibattito è aperto e cruciale: il turismo urbano è destinato a crescere,
ma senza una gestione sostenibile, l’identità delle città rischia di andare perduta.
Airbnb non è il solo problema, ma fa parte di un sistema che va ripensato.


La sfida?
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